Tempo di lettura:cornetto (o brioches, non scaldiamoci con questi regionalismi dai) e cappuccio?🥐 ok, forse anche un succhino🧃, va bene.
26 aprile 2024
Buongiorno buongiorno,
sì, questo mese usciamo di venerdì, perché poi i ponti, il caldo, le cose.. come state? Noi di Box abbiamo fatto un sacco di cose fighe questo mese, seguendo i nostri mantra: orientare e scoprire il mondo del lavoro.
Cosa abbiamo fatto? Si è svolta a Parma la prima tappa di WAT!What a Transition. Beh, per noi passare dalla scuola al lavoro è un casino e quindi assieme ad altr* collegh* e partner, abbiamo fatto sedere al tavolo istituzioni, aziende e ragazz* delle scuole superiori e dell’università per parlare di transizione scuola-lavoro. Guarda le story in evidenza qui!
Secondo, sto ultimando questa newsletter mentre 150 ragazz* delle principali università di Milano sono qui in Box, reduci da una 36ore di hackathon, in attesa di conoscere il team vincitore! Il fermento è alle stelle e Box è entusiasta di aver dato wifi e un posto in cui dormire (si, un hackathon vero, no stop, tutta la notte, tutta la notteeee) a quest* talentissim*. Non vi spoilero nulla, andate a guardare qui.
E parlando di futuro e cose 🔥🌶️, come anticipato nella precedente newsletter, continuiamo a parlare di Europa in vista delle elezioni dell’8 e 9 giugno, dalla nostra prospettiva che può interessare i e le ggggiovani , lavorator* o student*, perché queste elezioni hanno in Italia almeno un paio di temi che ci toccano da vicinisssimo: l’età minima per votare e il voto dei e delle fuori sede*musica deprimente*🎻. Nono, prometto che con le notizie che leggerete, questa *musica deprimente* 🎻si trasformerà in una canzoncina in vista dell’estate.. non un vero e proprio tormentone estivo ma ho buone news🍹.
E per dessert facciamo un po’ d’ordine🍰. Vi chiederete perché sono passata a fare delle lezioni di educazione civica e cosa c’entra tutto questo con scàtula. Anche questa volta, non sono impazzita (credo): parto sempre dal lavoro e al lavoro tornerò. lo scorso mese abbiamo parlato di come l’UE influisca su diverse delle cose che succedono nella nostra quotidianità in ambito lavorativo. Questo numero vi racconta il chi partecipa a questo gioco, a partire da noi. Facciamo ordine per parlare, nel numero di maggio, di qualche cosa che ci tocca ancora più da vicino. Cosa? beh, devi arrivare alla fine di questo numero di scàtula per scoprirlo💡.
buona lettura, Anna Sofia
PS (sì, c’è sempre un ps): questa sofferenza dell’Europa finirà con il prossimo numero di maggio e da giugno torneremo a parlare di “cose normali”. DAI DAI DAI!
1. non ho l'etààà, non ho l'etààà
E anche quest’anno ci sono stati fuochi d’artificio al Forum Europeo della Gioventù! Questo Forum è la piattaforma delle organizzazioni giovanili in Europa e da tempo si batte per abbassare l'età del voto, puntando a 16 anni come età minima.
Infatti, i ragazzi e le ragazze che prendono parte attiva agli incontri sostengono ingiusto il fatto che molt* giovani inizino a lavorare e pagare le tasse già dai 16 anni ma che la maggior parte non possa ancora votare.
Solo alcuni paesi dell'UE, come Austria, Germania, Malta e Belgio, permettono di votare a partire dai 16 anni; mentre in Grecia l'età minima è 17 anni.
Alicia Homs Ginel, una delle giovani eletta al Parlamento europeo nel 2019, è d’accordo con l’abbassamento dell’età di voto e vede i giovani e le giovani europee come custodi del progetto UE stesso.
Infatti, sostiene sia importante anche abbassare l’età per candidarsi. Dai 18 anni, ci si può candidare in 15 Stati membri, mentre a 21 in Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Estonia, Irlanda, Lituania, Lettonia, Polonia e Slovacchia. In Romania i candidati devono avere 23 anni, mentre in Italia e Grecia la soglia è di 25 anni.
2. ho l'età, ma non sono di quaaa
UDITE UDITE TUTT*! Student* fuori sede, vi è mai capitato di voler votare per le elezioni (del vostro comune, regione, provincia, nazionali, europee...) e dover spendere decine (centinaia?) di euro per tornare a casa e quindi, spesso, rinunciarci?
Ecco, a queste elezioni europee in Italia i e le fuori sede potranno votare nel comune in cui vivono, anche se non sono residenti.Quindi vivi e studi a Roma ma sei residente a Venezia? Niente sfacchinate in giornata, risparmia i soldi del rientro e vai ad un concreto: potrai votare a Roma!
E come si fa? Bisogna fare domanda nel proprio comune di residenza (quindi, nel caso sopra, Venezia) entro il 5 maggio. Il comune di residenza rilascerà un’attestazione di ammissione al voto entro il 4 giugno, dove verrà indicato il seggio elettorale assegnato (dove devi andare a mettere la X).
Il seggio elettorale assegnato dipende dalle circoscrizioni elettorali, aree che suddividono il paese in cinque parti. Se l'indirizzo di residenza e quello temporaneo coincidono nella stessa circoscrizione, lo studente può votare nelle sezioni ordinarie del comune dove vive. Quindi: sono residente a Venezia ma sto vivendo e studiando a Verona: posso votare a Verona.
Altrimenti, dovrà farlo in sezioni speciali nel capoluogo di regione. Quindi se sono residente a Venezia ma studio in un paesino fuori Roma, quindi non nella circoscrizione elettorale di residenza, dovrò andare a votare a Roma (che comunque non è lontana come Venezia).
Figo, no?
3. ce le ho tutte, ma quindi?
Emmò? Partiamo da tre punti base:
Gruppi Parlamentari: Il Parlamento Europeo (PE) è diviso in gruppi parlamentari formati da partiti con idee affini. Tuttavia, quando voti alle elezioni europee, non voti direttamente per un gruppo parlamentare, ma per un partito nazionale che si unisce a un gruppo.
Voto Nazionale e Appartenenza al Gruppo: Il tuo voto per un partito nel tuo paese influenza la composizione del Parlamento Europeo. Ad esempio, se voti per un partito italiano, stai anche influenzando la forza del gruppo parlamentare europeo a cui quel partito è affiliato.
Influenza e Collaborazione: Dopo le elezioni, i partiti lavorano insieme nel loro gruppo parlamentare per influenzare le politiche europee e collaborano con altri gruppi per raggiungere obiettivi comuni. Anche se voti per un partito nazionale, il loro impatto si estende al livello europeo attraverso il gruppo parlamentare.
bene, quindi quali sono i gruppi parlamentari e dove si mettono i partiti italiani (*) ?
(*) Attualmente, il Movimento 5 Stelle (M5S) è membro del gruppo “NI - Non iscritti” nel Parlamento Europeo. Ciò significa che il M5S non è affiliato a nessuno dei gruppi parlamentari principali (quelli sopra), ma è in un gruppo composto da membri indipendenti o da partiti minori che non hanno formato un proprio gruppo.
SEMPLICE, NO??? 😏😎😜
LA PROSSIMA VOLTA VI RACCONTOCOSA I PARTITI ITALIANI PROPONGONO PER NOI GGGIOVANI E LAVORATOR*.
PRONT*?🍿
Vi ho stes*? Vi ho interessat*?
Eh, bella domanda, ho capito.. vi lascio con quattro cose:
[QUELLA NON SERIA]
come ti senti alla fine di questo numero di scàtula?